Ti sei mai chiesto perché la bella foto del paesaggio che hai pubblicato non ha raggiunto il numero dei like che volevi? Era proprio una bella foto, sembrava scattata da un fotografo, creativa e originale, con luce e angolatura perfette, ma nonostante ciò i tuoi followers non sembrano aver apprezzato.
Perché? Beh, colpa dell’engagement rate basso.
Cos’è l’engagement rate?
Ma che significa “engagement rate”? E come si può migliorare?
L’engagement rate è il tasso di coinvolgimento dei followers verso un account o una fan page.
In parole povere, consiste nelle vere e proprie interazioni (like, commenti, condivisioni, tags ecc.) che i nostri followers hanno con i post che pubblichiamo.
Ciò che conta davvero non è il numero di seguaci di un account, ma quanto e come quest’ultimi interagiscono con ciò che viene pubblicato.
Avere centinaia o addirittura migliaia di followers, ma pochi like o commenti a un post è inutile, sia per una questione di soddisfazione personale, sia economicamente se si utilizza il social media come mezzo utile alla proprie attività promozionali.
Consigli per migliorare l’engagement rate
Una volta capito cos’è l’engagement rate, si può pensare di migliorarlo.
Esistono diversi accorgimenti che sono tanto semplici quanto efficaci per ottenere il risultato desiderato.
- Il primo passo per aumentare il tasso di coinvolgimento è quello di creare contenuti di qualità. Una bella foto non basta: bisogna essere originali, scrivere didascalie interessanti, pubblicare stories, utilizzare #hashtags coerenti con ciò che si vuole comunicare, coinvolgere gli utenti da un punto di vista emozionale. Questo permette di catturare l’attenzione sui nostri messaggi.
- Buona parte delle azioni che si compiono avvengono in seguito a uno stimolo. Inserire nelle didascalie anche una call-to-action, cioè un invito all’azione, può provocare una reazione nei nostri utenti e aumentare il coinvolgimento con una reazione a catena. Alcuni esempi sono le classiche frasi “clicca il link…”, “tagga un amico…”, “commenta”, “swipe up…” e così via.
- Non bisogna solo avere seguaci, ma noi per primi dobbiamo essere followers attivi e consapevoli. Seguire altri account simili al nostro, che hanno lo stesso scopo o che fanno parte della stessa nicchia, e interagire con i loro contenuti attraverso like, commenti, risposte ecc. può essere la chiave per essere notati anche da utenti esterni alla nostra cerchia e farli diventare nostri followers.
- Nel momento in cui si usa un social media, è fondamentale essere politically correct: bisogna rispondere ai commenti in modo positivo o neutro, anche se si tratta di critiche pesanti o insulti. Il lavoro di rispondere a tutti i commenti, sebbene sia pesante, ripagherà nel tempo: mostrarsi disponibili, alla mano e divertenti ci assicurerà un aumento dell’engagement rate, diventando più presenti nella sezione notizie e magari comparendo in quella di nuovi utenti.
- Una volta seguite queste semplici dritte, è ragionevole osservare i risultati e correggere il tiro: grazie agli insights del nostro account, potremo scoprire in che giorni sono più attivi i nostri seguaci, in che momento della giornata, quali sono i tipi di contenuti più apprezzati e quelli che si possono evitare, più tante altre informazioni utili per continuare ad essere seguiti.
Ottimizzare l’engagement rate con il proprio account social è un lavoro più semplice di quanto possa suggerirne il nome: è il mezzo con cui si attrae l’attenzione e si fa pubblicità a costo zero.
Con una rete di followers solida e attiva, si può crescere e migliorare la nostra immagine o la nostra attività nel web.